lunedì 15 ottobre 2012

Recensione: Once Upon A Time 2x02 "We are both"


Once Upon a Time é finalmente rientrato nelle nostre vite, eccoci quindi prontissimi ad entrare in quelle dei personaggi che tanto ci erano mancati.
L’episodio inizia portando a galla un dubbio importante, a cui non avevo proprio pensato: adesso che la maledizione é stata spezzata, sarà possibile lasciare Storybrooke?
In risposta al quesito si pone il simpatico gruppo di nani, che una volta tracciato il confine sulla strada, valuta quali rischi comporterebbe oltrepassarlo.
A tentare l’intentabile troviamo Eolo, il nano degli starnuti, che viene lanciato in avanti facendo scoprire a loro come a noi la triste verità: superare il confine porta all'ennesima perdita della memoria per quanto riguarda la vita fiabesca.
E noi non abbiamo assolutamente voglia di tornare al punto di partenza, right?!
In città il clima non é dei più favorevoli, e la gente comincia a perdere la ragione. Non da meno, si percepisce l’astinenza nell’aria.
Ecco, appunto.

Gli abitanti vivono nel caos, le loro vite hanno riacquistato senso tanto quanto ne hanno perso, l’anarchia regna dunque sovrana.


La ricerca dei propri familiari fiabeschi é iniziata, ma pochi sembrano avere successo nella ritrovamento dei propri cari: un buon esempio é il vecchio tenero Geppetto che va a far visita al figlio ma non riesce a trovarlo (e dire che l’avevamo appena visto ancora tutto legnoso con i suoi occhioni azzurri in bella vista).
Il fatto che il Principe Azzurro prenda le redini della situazione con tutto il suo cavalleresco fervore mi è piaciuto, forse perché amo troppo quel principe.

Ma facciamo un passo per volta, OUAT infatti ci teletrasporta nuovamente nel passato del mondo delle fiabe, impostando così l’arco narrativo nella seconda stagione che a quanto pare eguaglierà quello della prima per quanto riguarda la struttura degli episodi (dovremo però considerare tre “dimensioni”, ovvero quella reale, e quelle nell’universo delle favole sia nel presente che nel passato).
La puntata da questo punto di vista é interamente incentrata su Regina, e sulle ragioni che l’hanno trasformata nella EvilBitch che conosciamo noi oggi. Ritroviamo quindi BabyBianca, che in tutto il suo candore riuscirebbe a tirare fuori i peggio istinti omicidi da parte di Regina, che però miracolosamente si trattiene (quando ancora ci riusciva, insomma…). Veniamo a sapere che la nostra Queen, dopo lo spiacevole incidente della morte del proprio amore per mano della madre Cora, risulta ancora costretta a sposare l’attuale re, e la cosa non la rende esattamente felice. I discorsi d’incoraggiamento del povero padre (ricordiamo tutti la tristissima fine che fa nella season 1) servono a ben poco, mentre quelli della madre inducono Regina a cercare una soluzione ai propri problemi: e cosa, meglio della magia, può far scomparire al volo tutto quello che non vorremmo nella nostra vita?
Ad aiutarla giunge un Tremotino che in tutto il suo fondotinta dorato e risatine inquietanti, decide di aiutarla a trovare la propria vera natura regalandole il libro delle sorelle halliwell e uno specchio che assomiglia molto a quello che ho il casa mia (no, non è vero).
Mentre Hagrid spiega ad Harry (magicamente Harry Potter appare sempre in qualche modo) come sarà il resto della sua vita, nel mondo reale un’interessante conversazione fra Regina e Mr.Gold ci fa scoprire che nella scorsa puntata ci hanno raccontato un sacco di palle: la Foresta Incantata esiste ancora, e quindi abbiamo ancora qualche chance di riuscire a farci un salto, una volta scoperto come arrivarci! Azzurro quindi, disperato all’idea di finire come il dr.Whale in quanto ad astinenza, fa un patto con Tremontino affinché riesca a trovare colui che potrebbe aiutarlo a mettere fine alle proprie sofferenze: il Cappellaio Matto.

Ed eccolo lì, fu lì che i miei occhi videro la luce, il mio Jefferson è tornato.
Dopo un inseguimento degno di un film di spionaggio di serie B, i due si trovano faccia a faccia, ma le lagne di uno come dell’altro servono poco a far proseguire la questione.
La verità é che l’unico personaggio con un minimo di cervello in questa serie é Henry: il figlio che non ho ancora avuto, che specifica chiaramente e giustamente che senza di lui non sarebbero mai arrivati alla seconda stagione perché la maledizione non sarebbe mai stata spezzata! Ma se qualcuno gli desse retta probabilmente la serie terminerebbe dopo poche puntate, quindi facciamo finta di niente e continuiamo così.

Regina, stufa di non poter accendere le candele con il pensiero (pure Cazzie di The Secret Circle ci riesce, quindi capisco l’umiliazione), decide di recuperare il prezioso libricino e di sniffarne un po’ i contenuti: la magia le torna all’istante, così può finalmente tornare a terrorizzare tutti come di consueto e riprendersi l'amato figliolo. Irrompe all’assemblea cittadina nello stesso modo in cui fece nel pilot al matrimonio di Biancaneve e il Principe, con la differenza che stavolta spara fuoco e fiamme, e da Harry Potter si passa a Hunger Games. La ragazza in fiamme.


Henry, che come già precisato in precedenza é il vero eroe di questa storia, si sacrifica e si concede a Regina in modo da evitare ai cittadini un bordello inutile.
Però, da buon bimbo pestifero, una volta a casa decide di fare una fuga degna di ogni principessa disney, peccato che l’albero Tranello del Diavolo (direttamente da HP), innescato da Regina, lo blocca e gli impedisce di andarsene. Alché la madre-migliore-del-mondo induce il piccolo a dire di non voler diventare come lei, nello stesso modo in cui lei non voleva diventare come la madre.
A proposito di madri perfette, la nostra Cara Cora, una volta finita nello specchio, la ritroviamo nel presente, in una situazione alquanto particolare.

si ritrova in una cella in cui sbuca, nell’oscurità, la nostra cara EvilMother, che si propone di aiutarla, ma non sappiamo a quale prezzo e con quali vere intenzioni.

Passato e presente si intrecciano per Regina che, ricordando il momento in cui ha capito di apprezzare il potere derivante dalla magia, si rende conto del rischio che corre continuando su questa via.
Ammette quindi al figlioletto di volersi redimere, nella speranza di poter recuperare un po’ del buon cuore perso per via dei trascorsi con Tremotino.
In the real world il Principe Azzurro si é ufficialmente trasformato nel Principe Jack, e in piedi su una macchina improvvisa un commovente discorso per fermare i cittadini, tentati di attraversare il confine e poter assaporare il sereno sapore della non consapevolezza. Li incinta, così come incinta indirettamente il pubblico, ad accettare la propria doppia natura: forza e debolezza, successi e fallimenti, ogni essere, umano o fiabesco che sia, deve fare i conti con entrambi i lati della propria medaglia.

Menzione d’onore per Ruby, che oltre ad essere costantemente un gran pezzo di gnocca, si trasforma nel braccio destro del Principe per tutta la puntata.
L'episodio si conclude con un Tremotino confuso sul da farsi, e tentato di abbandonarsi all’oblio che comporterebbe attraversare il confine di StoryBrooke: la magia concede il potere, e il potere, parole di Cora, donano la libertà, ma siamo sicuri che questo sia il tipo di libertà quello di cui ha veramente bisogno?

E un tributo a Henry e suo nonno per essere così fighi.
Ammetto che quando Henry lo chiamava Nonno, io piangevo e piangevo.
Una puntata soddisfacente, psicologicamente approfondita, ben recitata e priva di quegli orribili effetti speciali che in genere fanno perdere un sacco di punti ad una bella serie come Once Upon A Time.







-Oneinamillion





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