giovedì 25 ottobre 2012

Recensione: Once Upon A Time 2x03 "Lady of the lake"

Nel mondo delle fiabe passato, troviamo il Principe con Biancaneve e Rossa che valutano, stile King in the North, il da farsi per “riconquistare il regno”. Ma vengono subito interrotti dall’esercito del re, quindi sono costretti a scappare. Biancaneve incappa in Lancillotto, che onestamente era più figo in Merlin, che la trascina dinnanzi a King George. Quel simpaticone di un pseudo-padre di Azzurro si mette a raccontare una triste storia di come l’amata defunta moglie non potesse più concepire, e nel mentre inganna Snow facendole bere proprio una sostanza che avesse come effetto quello di maledire le sue povere ovaie. How sad is that?!
Abbandonata a sé stessa e al suo nuovo stato di sterile, di dispera fino a che il tenero Lancillotto non ricompare in suo soccorso per avvisarla dell’orribile piano del re: far fuori il personaggio più innocente e innocuo della serie, la madre di Azzurro. Dopo che tutti si ritrovano a casa di lei, e dopo un combattimento degno di Chuck Norris, il risultato é comunque il medesimo: la mammina é morente, e non c’è altra soluzione che raggiungere il magico lago dove il Principe aveva ucciso la sirena nella scorsa stagione. Giusto un appunto: qualcuno mi spiega perché Biancaneve ha perennemente il rossetto?

I quattro si incamminano, e durante il tragitto la povera madre in fin di vita parla con Bianca del futuro figlio che avrà: come sarà?
Ma Snow ancora non sa che una volta arrivati al lago, e trovandolo completamente secco, Lancillotto troverà qualche gocca in una conchiglia (lo chiamavano Sedere Regale), e lo scambierà apposta in modo da farlo bere a lei per curarla dalla maledizione e non alla madre, che quindi si abbandonerà alla morte. Morte che se non altro avrà luogo proprio davanti a un tenero e spartano matrimonio della coppia canon per eccellenza.
Nel presente invece madre e figlia sono ancora imprigionate, e a contatto con la misteriosa EvilMother. Emma, come vedremo chiaramente in questo episodio, non si trova esattamente a proprio agio in questa terra fatata, quindi Bianca prende drasticamente il comando e la mette in guardia sui tentati approcci di Cora (l’avesse ascoltata fin da subito…). Sull’isola di Lost compare nuovamente Lancillotto, che corre fra le braccia di Snow manco fosse la sua BFF. Una volta chiarite le incomprensioni, e aggiunte Aurora e Mulan al gruppo, le Spice Girls decidono di andare a cercare il portale a suon di Wannabe.

E ovviamente quattro donne in un bosco non possono che creare qualche problema. In effetti, per placare un litigio Emma spara un colpo di pistola, non ricordandosi che gli orchi sono particolarmente sensibili ai suoni, e risvegliandone quindi uno. Paralizzata dalla paura, viene fortunatamente salvata dalla mammina che si dimostra essere una vera e propria Charming.
Il viaggio le porta finalmente fino al meraviglioso castello che tanto mi manca (sì, é la mia vera casa): non avete anche voi nostalgia delle prime puntate in cui era ancora vivo, colorato e pieno di persone magnificamente vestite e danzanti? Ma probabilmente non avremo più l’occasione di rivederlo in quel modo, soprattutto dopo l’assurdo colpo di scena in cui Lancillotto si scopre essere morto e solo una trasfigurazione di Cora, e l’albero magico viene infuocato rendendo l’intero sforzo vano.
Biancaneve però non si perde d’animo e si rivela il vero capo della revolucion (un po’ come Azzurro nella real life), pronta a fare il possibile per riprendere il ruolo che le spetta. Segue una scena strappalacrime in cui Emma si rende conto dei sacrifici fatti dalla madre, e di come sia stata amata più di quanto abbia mai potuto immaginare.

Cora però non é affatto scomparsa, e anzi torna per prendere quella che sembra polvere dell’albero bruciato… a che scopo, cara mia?

Nel mondo reale siamo passati dalla vecchia Operazione Cobra all’operazione Scorpione: salvare mamma e nonna!
E dato che chiaramente Henry é cresciuto giocando a Super Mario (o Zelda, vale lo stesso ragionamento), si improvvisa eroe della situazione (eroe che di donzelle ne deve salvare ben due!), e salta la scuola per andare a cercare aiuto. Dato che i nonni si fa sempre finta d’ascoltarli ma non li si ascolta mai per davvero, Henry torna inutilmente a parlare con Jefferson, che più che aiutarlo fa il disperato perché non ha il coraggio di farsi vedere dalla figlioletta che aveva abbandonato. Smart!Henry arriva quindi con le sue perle, e dicendo “not knowing is the worst” convince il Cappellaio sulla cosa giusta da fare. Dopo aver eseguito la buona azione quotidiana, questo santo ragazzino dimostra di saper essere anche piuttosto machiavellico, incastrando la “madre” con una telefonata e approfittandone così per rubare le chiavi della cripta. Una volta arrivato il tutto si fa un sacco creepy perché leggiamo il suo nome sulla tomba (ma siamo se non altro consapevoli che sia anche il nome del padre di Regina), che lui abilmente sposta così da raggiungere il luogo veramente interessante. Con un talento che manco Harry Potter nel primo libro, azzecca subito la chiave con cui aprire uno scatolino (contenente solo dei simpatici serpenti), peccato che il nonno arrivi a disturbare la ricerca prima che potesse scoprire altro.

Scene strappalacrime rendono carina la puntata in particolar modo nel finale.
Il nostro Mad Hotter trova il coraggio di andare dalla figlia.
Mentre Nonno Azzurro capisce che non é necessario essere nel mondo delle fiabe per insegnare al proprio nipotino come sconfiggere un drago. L’episodio finisce con il vecchio-di-tremila-telefilm, che ancora non avevamo visto in sembianze “reali”, che spia il tutto con uno sguardo che lascia intendere intenzioni non esattamente pacifiche. Cosa avrà in mente?
Sono della semplice idea che quest’anno ci stiano mettendo meno impegno. Mi dispiace dire così, sul serio, ma l’anno scorso le sensazioni che mi dava OUAT erano molto diverse: era come se ogni pezzo si incastrasse perfettamente in un puzzle prestabilito, che ci fossero collegamenti interessanti e inaspettati, che le cose avessero un senso. Mentre per il momento, per quanto gli attori siano ugualmente credibili, mi sembra che il tutto sia diventato un accozzaglia di personaggi che non hanno nulla a che fare l’uno con l’altro, e che proprio per questo siano stati uniti: per sfornare storyline al limite dell’inverosimile

-Oneinamillion.


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